Le sfilate di Rocco Barocco sono state l’occasione per un primo approccio al mondo della moda con una prospettiva nuova e originale. Grazie all’ampiezza di vedute di Barocco è stato possibile trasformare la passerella di abiti in un vero e proprio evento spettacolare dove vestiti, musica, luci e ambiente si fondessero in un’unica emozione.
L’elemento determinante è stato togliere la passerella e lasciare le modelle camminare su itinerari precostiuti all’interno del tipo di spazio che veniva usato, trasformando il monumento in una vera propria scena. L’altro elemento nuovo è stato la disposizione del pubblico diversa dal solito punto di vista parallelo alla passerella. Si capisce subito quale grande importanza assuma la musica in questa nuova ottica e per questa ragione è stata scritta appositamente, rispettando i tempi dello spettacolo e il clima richiesto. Questa nuova sperimentazione è sicuramente riuscita avendo riscosso, entrambe le sfilate, un enorme successo.
ROCCO BAROCCO
COLLEZIONE ALTA MODA AUTUNNO / INVERNO 1998/1999
ROMA – MERCATI TRAIANEI
Ideazione scenica e Regia di Roberto Marafante
Musiche originali di Marco Schiavoni
Nei Mercati Traianei si sono sfruttati al massimo tutti gli spazi archeologici, creando diverse entrate e uscite in un rutilare di sorprese ed effetti. La disposizione del pubblico, riunito a gruppi su vari piani, aveva come risultato un continuo diverso punto di vista dell’abito in quanto le modelle passavano vicinissime o si allontanavano quasi scomparendo nel buio.
ROCCO BAROCCO
COLLEZIONE ALTA MODA AUTUNNO / INVERNO 1999/2000 ROMA – PIAZZA DEL POPOLO
Ideazione scenica e Regia di Roberto Marafante
Musiche originali di Marco Schiavoni
Qui è stato usato il complesso monumentale dell’Obelisco, al centro della piazza, come luogo deputato. L’ampiezza della piazza veniva però sottolineata dalla lungo ingresso delle modelle tra il pubblico, le quali uscivano contemporaneamente dai quattro lati per raggiungere il centro.
Questa simultaneità di entrate veniva ripetuta con un ritmo incalzante tanto da creare una sensazione di veder agire un enorme giocattolo meccanico.
La sensazione era confermata dal finale che, usando i vari piani dell’obelisco, permetteva alle modelle, tutte lì riunite, di creare un immenso, scintillante carillon fatto a torta.